AMBIENTE

Ecologia e sostenibilità ambientale

La Pinetina Golf Club Associazione sportiva dilettantistica ha aderito nel 2000 al programma di certificazione di eco-compatibilità per i percorsi di golf della Federazione Italiana Golf chiamato “Impegnati nel Verde”.

 
 

“Impegnati nel verde” è una certificazione ambientale il cui obiettivo prioritario è la gestione sostenibile dei percorsi di golf mediante corrette tecniche costruttive e manutentive, fondate sulla lotta integrata e sull’uso responsabile del territorio e delle risorse naturali, sia in termini di consumo che di qualità, ovvero mediante una attenta e corretta politica ambientale che consenta di ottenere un miglioramento continuo nel rapporto tra il golf e l’ambiente circostante.

E’ un progetto europeo supportato dalla Federazione Italiana Golf (www.federgolf.it, sezione Impianti ed Ecologia) a cui i Circoli aderiscono volontariamente. Per garantire la massima obiettività il riconoscimento viene assegnato da un Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, indipendente dalla Federazione, composto da docenti di varie Università italiane.

 

Otto sono le tematiche che vengono tenute in considerazione dal Progetto:

  1. Ambiente di lavoro
  2. Salvaguardia della natura
  3. Gestione del tappeto erboso
  4. Gestione delle risorse idriche
  5. Gestione dei rifiuti
  6. Risparmio energetico
  7. Patrimonio paesaggistico e storico
  8. Comunicazione e sensibilizzazione

Golf Club Pinetina e Sostenibilità : un impegno autentico, rilevante, duraturo

 

Perché un golf ecosostenibile

Un percorso di golf gestito secondo criteri di sostenibilità ambientale svolge numerose funzioni: rappresenta un’oasi per l’incremento e la tutela della biodiversità e della funzionalità della rete ecologica, ha un ruolo di fascia tampone e fascia filtro nei confronti delle acque superficiali e sotterranee, consente la conservazione del patrimonio paesaggistico, fornisce preziosi spazi verdi ricreativi in contesti urbanizzati, consente il risparmio di risorse naturali ed economiche, crea occupazione nelle comunità locali. Un percorso di golf mal gestito può portare a risultati opposti.

 

La certificazione ambientale GEO

La Certificazione Ambientale GEO può essere considerata una sorta di bilancio ambientale per il golf. Golf Environment Organisation (GEO) è un’organizzazione no-profit e non governativa il cui fine è la promozione della sostenibilità nel golf, che si occupa di golf e ambiente seguendo questi tre settori chiave:

  1. gestione del percorso di golf;
  2. sviluppo di nuove iniziative golfistiche;
  3. organizzazione di eventi “verdi”.

GEO ha riunito numerose e importanti associazioni di golf e grazie alle partnerships con varie Federazioni nazionali di golf (tra cui la FIG), con prestigiose Università ed Enti di ricerca e con diverse associazioni ambientaliste consente a chi si occupa di golf e ambiente di:

  1. innalzare gli standard ambientali;
  2. fornire soluzioni pratiche;
  3. valutare e riconoscere le prestazioni.

Le importanti collaborazioni in atto rendono il processo di Certificazione Ambientale GEO più visibile e credibile a livello europeo e mondiale. Obiettivo della Certificazione GEO è assicurare che l’impegno ambientale intrapreso da un percorso di golf venga riconosciuto, premiato e divulgato.

La Certificazione Ambientale GEO è un carattere distintivo, che permette di far conoscere al mondo che il percorso di golf si sta impegnando per essere parte della soluzione, non parte del problema ambientale. Il Certificato GEO garantisce che l’impegno ambientale sia riconosciuto e ricompensato.

Il processo di Certificazione GEO è pubblicato nel sito www.sustainable.golf insieme ai criteri e agli standard ambientali prefissati per l’ottenimento della Certificazione. Questo da un lato garantisce la trasparenza e l’oggettività del processo di certificazione e dall’altro aiuta i circoli ad analizzare la propria politica ambientale, identificando le tematiche ambientali rispetto alle quali è necessario apportare dei miglioramenti.

Attualmente in Italia sono 18 I Circoli certificati GEO in Italia. Il processo di certificazione è complesso, richiede un forte impegno ambientale ed è soggetto ad una verifica esterna. Inoltre ogni tre anni la Certificazione è soggetta ad una ulteriore verifica, al fine di stimolare i Circoli a nuove iniziative di eco-sostenibilità e di miglioramento ambientale.

 

Pinetina e Sostenibilità: 13 anni di impegno costante

La Pinetina Golf Club è l’unico Circolo in Italia ad avere rinnovato per la quinta volta la Certificazione GEO.

Il percorso di eco-sostenibilità inizia nel 2007, anno in cui il Circolo ha ottenuto il Certificato Nazionale “Impegnati nel Verde”. Il giudizio positivo di una Commissione Tecnico Scientifica, composta da docenti di diverse università italiane che ha compiuto un monitoraggio costante delle prestazioni ambientali del percorso di golf tramite l’aggiornamento di una scheda degli indicatori ambientali e sopralluoghi da parte dei consulenti ambientali della Federazione ha permesso il raggiungimento di questo primo obiettivo.

Nel 2010 il Circolo ha ottenuto il primo certificato GEO (Golf Environment Organisation), ed è stato il primo campo in Italia ad aver ottenuto questo importante riconoscimento (la certificazione GEO ha preso il posto del riconoscimento nazionale Impegnati nel Verde).

Fra gli investimenti richiesti per l’ottenimento del riconoscimento europeo, in ottemperanza alle normative regionali in materia di scarichi delle acque, si è proceduto all’installazione di due depuratori, uno per lo scarico delle acque reflue della club house, l’altro per lo scarico delle acque di lavaggio degli automezzi per la manutenzione del campo. La supervisione è stata affidata alla Provincia di Como, Servizio Acque, che ha rilasciato due autorizzazioni di scarico in acque superficiali. Fra le prescrizioni previste dalle autorizzazioni provinciali è stato previsto il controllo e la manutenzione costante degli impianti da effettuare con periodicità annuale. Le due autorizzazione sono state rinnovate nel 2013, nel 2018 e nel 2023 anno in cui è divenuta AUA (autorizzazione unica ambientale).

Nel 2011, il Circolo ha ottenuto il “Premio Energia” dalla Federazione Italiana Golf grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 20 kW posizionato sulla tettoia del campo pratica. La scelta del nostro Circolo è ricaduta grazie allo scarso impatto paesaggistico dell’opera.

All’inizio del 2013, in occasione del rinnovo della certificazione GEO (triennale), per mantenere e migliorare lo stato qualitativo della gestione ambientale del Club si è proceduto alla pulizia dei boschi a cura del Consorzio Forestale del Ticino (a seguito della tromba d’aria del 2007) e alla drastica riduzione di prodotti fitosanitari come previsto dalle normative vigenti.

Verso la fine del 2013 il Circolo ha investito anche nel solare termico in grado di catturare l'energia solare, immagazzinarla e usarla per il riscaldamento dell'acqua corrente in sostituzione o in aggiunta alle caldaie alimentate tramite gas naturale. Oltre ai 12 collettori posizionati sopra la copertura della parte alta della club house, perfettamente integrati con la falda del tetto, ci si è dotati di un nuovo bollitore di 2.000 litri di acqua calda per alimentare le docce ed i sanitari degli spogliatoi, le camere dell’albergo e la cucina del ristorante.

Visti gli ottimi risultati in termini di risparmio di gas, il nostro Circolo ha ricevuto un ulteriore “Premio energia” nel 2015 consegnato in occasione dell’Open d’Italia presso il Golf Club Milano.

Nel corso del 2015 si è proceduto alla sostituzione di tutti i punti luce della struttura (club house e parcheggio) con la nuova tecnologia LED producendo un ulteriore risparmio energetico in termini di consumo elettrico. Nello stesso anno è stato effettuato un censimento di tutte le alberature che interessano le aree di gioco, al fine da valutarne la stabilità in modo da ridurre i pericoli derivanti dal rischio di caduta degli alberi.

Nel 2016 il Circolo ha ottenuto il terzo rinnovo della certificazione GEO. Nello stesso hanno è stato installata una rete elettrificata intorno a tutto il campo di gioco per evitare i frequenti danni da parte dei cinghiali.

La normativa del 2017, in termini di utilizzo di prodotti fitosanitari registrati per la manutenzione dei tappeti erbosi, ha costretto il Circolo a smaltire tutte le giacenze di prodotti non più in uso e non più consentiti dalla normativa stessa. Contemporaneamente sono stati introdotti prodotti naturali sui green in grado di disgregare la sostanza organica per ridurre, al contempo, il fabbisogno di azoto. Nello stesso anno è iniziata la sperimentazione di due dispositivi per modificare la frequenza dell’acqua riducendo le agglomerazioni calcaree.

A cavallo del 2017 e del 2018 il Circolo ha effettuato la completa impermeabilizzazione del bacino idrico ad asservimento dell’impianto di irrigazione (lago della buca 10), eliminando, così, le perdita d’acqua. Sulle sponde non in gioco si è proceduto ad effettuare semine con essenze da tappeto erboso in grado di favorire l’impollinazione.

Nel 2018 è stato sostituita l’impianto di climatizzazione delle camere d’albergo con una pompa di calore moderna ed efficiente. Nello stesso anno è stata sperimentata, purtroppo con scarso successo a causa dell’eccessivo ombreggiamento del campo, la trasemina di bermuda ovvero essenze da tappeto erboso macroterme resistenti al caldo ed alla siccità. Le stesse essenze sono state trapiantate con maggior successo sul battitore del campo pratica. Per migliorare la qualità dell’acqua irrigua, riconosciuta troppo basica, è stato installato un acidificatore nella stazione di pompaggio in grado di regolare l’acidità dell’acqua distribuita. A fine 2018 è iniziata la trasformazione di alcuni bunker con la posa, sotto la sabbia, di uno strato di cemento drenante in grado di evitare i ristagni idrici durante le frequenti ed piogge che tendono a mischiare la sabbia con il fondo argilloso. Il rifacimento dei bunker è continuato negli anni seguenti e si conta di terminarlo entro il 2025.

A cavallo del 2018 e del 2019 sono state realizzate le prime strade per il transito dei golf cart, lavoro non ancora completato che prosegue di anno in anno. I materiali delle strade sono stati concordati con l’Ente Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate in quanto le loro caratteristiche dovevano essere di permeabilità (autobloccanti e cemento drenante). Nello stesso periodo è stato rifatto completamente il green della buca 11, completamente invaso da erbe infestanti e non più recuperabile.

Nel 2019 sono state riviste le superfici di taglio in modo da sostituire con rough e pre-rough alcune aree di fairway non in gioco, nell’ottica di un risparmio di concime, acqua e frequenza di taglio. Nello stesso anno è stato concesso il rinnovo della Certificazione GEO per la quarta volta consecutiva.

Nel 2021 sono stati completati i lavori della buca 11 eliminando le traversine sui tee e realizzando nuovi bunker con fondo drenante.

Nel 2022 sono stati rifatti tutti i tee del pitch & putt con superficie in cemento drenante sotto i tappeti sintetici. Per rendere il percorso di 6 buche anche fruibile per la pratica si è proceduto alla realizzazione di alcuni nuovi bunker in superficie drenante. Nello stesso anno sono stati livellati tutti i tee del percorso realizzando anche i green avanzati delle donne (tee arancioni).

Nel 2023 sono stati posate delle strisce di tappeto sintetico sui tee di partenza degli uomini da utilizzare nel periodo invernale, in modo da evitare il danneggiamento del tappeto naturale nel periodo di assenza di ricrescita dell’erba.

Il quinto certificato GEO è stato consegnato al Circolo in occasione dell’Open d’Italia di Cervia nel mese di giugno.

 
Certificato

Certificazione 2019

ASPETTI NATURALISTICI de LA PINETINA GOLF CLUB

Il percorso di golf della Pinetina fa parte del Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate (www.parcopineta.org); tutte le buche sono circondate da estesi boschi che ricoprono e caratterizzano tutta l’area protetta.

E’ facile lungo il percorso fare incontri ravvicinati con la fauna che abita i boschi del Parco: si possono incontrare mammiferi (Scheda_Mammiferi.pdf) come la volpe e lo scoiattolo rosso e osservare le loro tracce, o ascoltare i canti degli uccelli (Scheda_Uccelli.pdf), di cui numerosi sono protetti da normative nazionali ed europee.

Osservando invece le principali specie arboree (Scheda_Alberi.pdf), la loro abbondanza relativa, nonché gli arbusti e le specie erbacee, si distinguono le 3 tipologie di BOSCHI che costituiscono il patrimonio vegetale del Parco:

  1. Boschi misti di latifoglie e aghifoglie, dominati da farnia (Quercus robur), castagno (Castanea sativa), betulla (Betula pendula) e pino silvestre (Pinus sylvestris), specie assente nei boschi della pianura Padana. La limitata ricchezza floristica è dovuta al suolo argilloso e acido (il “ferretto”) tipico di tutta l’area pedemontana di Tradate-Appiano. La composizione dello strato erbaceo è analoga a quella della brughiera alberata di seguito descritta; è presente nel percorso una orchidea, la cefalantera maggiore (Cephalanthera longifolia).  Si possono osservare anche pinete pure di pino silvestre (da cui deriva il nome del Parco) e castagnetidove l’intervento dell’uomo ha favorito il castagno.
  2. Brughiera: è una vegetazione bassa con arbusti, erbe, muschi e licheni, talvolta con alberi sparsi, insediata su terreni poveri di elementi nutritivi e a reazione acida. Il nome deriva dalla specie più diffusa e caratteristica ovvero il brugo (Calluna vulgaris), piccolo cespuglio sempreverde. La nostra brughiera pedemontana è molto diversa da quelle del nord Europa in quanto rappresenta una fase dinamica di evoluzione verso il bosco acidofilo. All’interno del Parco la brughiera aperta, prevalentemente erbacea, è poco diffusa. Prevale invece la brughiera alberata con una consistente componente arboreo-arbustiva (pino silvestre, castagno, frangola, betulla, pioppo tremulo, salicone). Tra le specie caratteristiche vi sono: le ginestre (Cytisus scopariusGenista germanica, Genista tinctoria), alcune graminacee (Molinia arundinacea, Agrostis tenuis, Festuca tenuifolia), il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus), la felce aquilina (Pteridium aquilinum) e altre più sporadiche come Potentilla erecta, Carex pilulifera, Danthonia decumbens, Luzula multiflora, Teucrium scorodonia, Melampyrum pratense.
  3. Boschi mesofili di latifoglie, poco diffusi nel territorio del Parco, legati ai suoli più profondi e freschi, con strato arboreo formato da farnia, rovere (Quercus petraea), carpino bianco (Carpinus betulus), robinia (Robinia pseudoacacia), ciliegio (Prunus avium) e talvolta frassino (Fraxinus excelsior), castagno, acero campestre (Acer campestre) e tiglio selvatico (Tilia cordata). Negli impluvi più umidi sono presenti anche olmo campestre (Ulmus minor) e ontano nero (Alnus glutinosa).

 

Lo strato arbustivo è ricco di specie, come il nocciolo (Corylus avellana).

Spettacolari le fioriture primaverili del sottobosco anemone (Anemone nemorosa), mughetto (Convallaria majalis), viole, primula, scilla (Scilla bifolia), pervinca (Vinca minor), sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum). Sono quasi tutte specie protette, di cui è vietata la raccolta.

Infine è presente un LAGHETTO, habitat idoneo alla riproduzione degli anfibi e alla sosta degli uccelli migratori. È in corso la naturalizzazione delle sponde sia favorendo la crescita spontanea della vegetazione sia mettendo a dimora specie igrofile autoctone come giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus) e giunchi.

 
 
 
 

 
 

CAMILLA GIULIA MAZZOLA   Camilla Giulia Mazzola è l’ultima aggiunta al team di maestri di golf del nostro Club. Nonostante la giovane età, porta con sé un bagaglio di conoscenze e competenze uniche nel mondo del golf. Con una passione travolgente per questo sport e un sorriso caloroso, Camilla è la scelta ideale per chiunque […]